La polizia ugandese ha arrestato 44 persone in un rifugio LGBT+ vicino alla capitale del Paese, Kampala. Dopo esser stati rilasciati su cauzione, sono ora in attesa di processo e potrebbero ricevere una pena severa. Chiediamo che siano lasciate cadere le accuse contro di loro.
Il 31 maggio, 44 persone sono state arrestate durante un'incursione in quello che le autorità sostenevano essere un matrimonio gay tenuto presso il rifugio giovanile Happy Family vicino a Kampala, in Uganda.
Mentre ufficialmente i detenuti sono stati accusati di aver violatole norme sul lockdown, è chiaro che le autorità hanno ancora una volta usato la pandemia di COVID-19 come pretesto per perseguitare la comunità LGBT+.
Alcuni degli arrestati sono stati costretti a subire esami anali – una pratica senza valore scientifico e una forma di abuso sessuale – per determinare se sono gay o no.
Altri hanno riferito di essere stati insultati e picchiati dagli agenti di polizia. Molti hanno riferito di non aver ricevuto indietro i loro effetti personali confiscati.
Questa non è la prima volta che la polizia ugandese ha usato la pandemia per perseguitare le persone LGBT+.
Nel marzo 2020, 23 persone sono state arrestate alla Children of the Sun Foundation, un rifugio per senzatetto LGBT+ alla periferia di Kampala.
Con l'aiuto dei nostri partner, siamo riusciti a far rilasciare i 44 arrestati su cauzione. Ma non sono ancora al sicuro. Il loro processo si terrà nelle prossime settimane, e potrebbero ricevere pene severe.
Chiediamo alle autorità di lasciar cadere ogni accusa mossa contro di loro, e le invitiamo a rispettare i diritti di tutti gli ugandesi e a porre fine alle persecuzioni contro la comunità LGBT+.
Aggiornamento – 27 settembre 2021: il giudice di pace di Nansana ha ritirato tutte le accuse. Questa è una buona notizia, ma i 44 membri della comunità LGBT+ sono state molestate, trattenute contro la loro volontà, e non avrebbero dovuto essere arrestate affatto.