#TwitchDoBetter: Proteggi i creatori emarginati!

Twitch ha la responsabilità di tenere i suoi membri emarginati al sicuro dalle infinite ondate di odio e molestie che hanno afflitto la piattaforma.

La piattaforma di live-streaming Twitch è sempre più afflitta da "hate raids" – attacchi organizzati in cui i canali appartenenti a streamer Twitch emarginati sono inondati da un linguaggio abusivo e insulti – sessisti, razzisti e anti-LGBT+ che rendono la vita dei creatori impossibile.

Gli "hate raids" abusano dello strumento "raid" del sito, che permette agli utenti Twitch d'inviare tutti i loro spettatori su un altro canale quando il loro stream finisce.

Nonostante sia stato inizialmente ideato con buone intenzioni (dare agli streamer con grande seguito la possibilità di sostenere i creatori più piccoli che potrebbero beneficiare della visibilità) lo strumento è stato sempre più utilizzato per inondare gli stream dei creatori emarginati con troll e account bot che lanciano insulti a tal punto violenti che è impossibile per loro interagire con la loro comunità di spettatori e concentrarsi su qualsiasi altra cosa.
Questi attacchi coordinati hanno un serio impatto sulla vita delle persone: oltre a influenzare negativamente la loro salute mentale, possono portare a una diminuzione delle entrate per i creatori di Twitch che si basano sullo streaming come fonte di reddito.

E non si tratta solo di messaggi di odio, gli "hate raids" possono arrivare a fare doxxing alle vittime, rivelando i loro numeri di telefono, nomi o indirizzi. Questo è un fenomeno pericoloso che ha portato alcune persone a essere perseguitate e sottoposte a minacce di morte o violenza fisica. Lo swatting, una forma estrema di doxxing in cui si denuncia una finta emergenza per far intervenire le forze speciali della polizia (SWAT teams, in inglese) a casa di un individuo, ha portato all'uccisione di alcune persone.

Twitch stesso ha registrato un enorme aumento dei messaggi moderati: 160 milioni di messaggi rilevati e cancellati dai suoi robot, con un aumento del 61% dal primo al secondo semestre dell’anno (2021). Inoltre, la piattaforma ha detto che il numero di messaggi cancellati manualmente dai suoi moderatori è aumentato dal primo al secondo semestre, da 15,9 milioni a 31,5 milioni, un aumento del 98%.

Ma questa è solo la punta dell'iceberg, la stragrande maggioranza di questi messaggi di odio non vengono rilevati da Twitch rendendo incredibilmente difficile per i creatori emarginati non interiorizzare tutto questo odio. Tutto ciò deve finire e Twitch deve assumersi la responsabilità di porre un freno agli abusi.

Ecco perché #ADayOffTwitch (un giorno senza Twitch) è stato lanciato il 1 settembre e alcuni passi nella giusta direzione hanno fatto seguito: oltre a promettere nuovi strumenti di moderazione, Twitch ha recentemente intentato una causa contro due raider dell'odio.

Ma queste misure non sono sufficienti, dato che gli "hate raids" continuano.

Firma questa petizione per chiedere a Twitch di proteggere i suoi creatori.

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Emmett Shear, CEO di Twitch, Jeff Bezos, presidente esecutivo di Amazon, e Andy Jassy, presidente e CEO di Amazon

Molti creatori appartenenti a minoranze hanno a che fare con una quantità schiacciante di "hate raids", creatori abusivi che inviano folle di odiatori sui loro streams.

Questo deve finire ORA e Twitch deve assumersi la responsabilità di tenere l’odio a bada. Vi chiediamo di prendere i seguenti provvedimenti:

- tenere una tavola rotonda con i creatori interessati per creare e implementare un set di strumenti più proattivi e completi per combattere gli abusi sulla loro piattaforma di streaming.

- implementare immediatamente una protezione proattiva, consentendo ai creatori di selezionare l'età dell'account dei potenziali chatter e consentire o negare i raid in arrivo.

- limitare a tre il numero di account Twitch collegati a un indirizzo email: attualmente, gli hate-raiders possono usare un account email per registrare un numero illimitato d'indirizzi.

- fornire trasparenza sulle azioni intraprese per proteggere i creatori, sui tempi d'implementazione di questi strumenti e sul coinvolgimento del Twitch Safety Advisory Council.


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