Un Generale dell'esercito italiano ha scritto un libro con idee antidemocratiche, razziste e omofobe. Questo comportamento è inaccettabile per un rappresentante delle Forze Armate. Chiediamo le sue dimissioni immediate
Aggiornamento – 18 agosto 2023: oggi, è stato annunciato che il Generale Vannacci sarà trasferito al Comando delle Forze operative terrestri. Tuttavia, la sua presenza ai vertici dell’Esercito continua a recare discredito alle Forze Armate. Inoltre, tante persone che lavorano in divisa si sentono offese e minacciate nel loro benessere lavorativo perché non tutelate a sufficienza. Occorre quindi continuare a fare pressione finché gli esiti del provvedimento non saranno resi noti e il Generale non sarà completamente dimesso dai suoi compiti e dal servizio del Paese.
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È grave e allarmante che un generale dell’esercito in carica pubblichi un saggio politico, tanto più intriso di idee antidemocratiche, razziste e omofobe, in palese contrasto con la Costituzione. Questo non rappresenta solo un grave segnale per il nostro Paese, ma mette anche in discussione l'integrità delle Forze Armate italiane.
Il libro contiene affermazioni come «cari gay, non siete normali. Fatevene una ragione», «la normalità è l’eterosessualità. Se a voi tutto sembra normale, invece, è colpa delle trame delle lobby gay internazionali» e offende profondamente l'intera comunità LGBT+.
Le parole del generale Vannacci sono tanto gravi quanto preoccupanti sul clima che si respira in Italia e di come certi personaggi si sentano liberi e politicamente tutelati nel poter esprimere certe farneticazioni.
Chiediamo le dimissioni immediate del Generale Vannacci che non può e non deve rappresentare le Forze Armate italiane. La sua posizione e le sue idee sono incompatibili con i valori e i principi della Repubblica italiana.
Firma questa petizione per proteggere i valori fondamentali della nostra Repubblica e garantire che chi rappresenta le Forze Armate rispetti questi principi.
Questa campagna è condotta dall'Associazione Radicale Certi Diritti in collaborazione con Keshet Italia – Gruppo Ebraico lgbtqai+ e Polis Aperta.