Combattere la disinformazione su temi LGBT+ nelle grandi piattaforme tecnologiche è diventata una priorità per i diritti umani. La Commissione europea deve fare una legge per aumentare la trasparenza e migliorare la moderazione dei contenuti.
I discorsi di odio, le molestie e la sorveglianza online – in particolare nei confronti di attivisti per i diritti umani - hanno raggiunto proporzioni senza precedenti negli ultimi anni.
La diffusione dell'odio online e della disinformazione contro le persone LGBT+ e altre comunità vulnerabili è diventata sempre più frequente. Questo ha un impatto negativo sugli sforzi per promuovere i diritti umani fondamentali in tutto il mondo.
Nel frattempo, Big Tech come Facebook, TikTok, Twitter, Instagram e altri facilitano questi sviluppi e, in gran parte, non vengono neanche controllate dai governi nazionali e dagli organismi internazionali.
Oggi, dei gruppi d'odio usano l'irresponsabilità e la scarsa trasparenza di queste piattaforme per sabotare e aggredire gli attivisti, le organizzazioni e i difensori dei diritti umani:
Da un lato, le segnalazioni di contenuti illegali o di minacce contro singoli attivisti sono di solito accolte con un silenzio assordante da Facebook e da altri.
D'altra parte, i nemici dei diritti umani organizzano regolarmente migliaia di persone per segnalare i profili personali di attivisti, attirando l'attenzione dell'algoritmo di blocco automatico di Facebook e silenziandoli con un solo clic.
E non è tutto! Per aumentare i loro profitti, le grandi piattaforme tecnologiche continuano a stimolare la disinformazione e i contenuti di odio; mettendo il profitto davanti ai diritti umani su scala globale.
Tutto questo deve finire!
La legge sui servizi digitali (DSA) responsabilizzerà le piattaforme che presentano rischi particolari di diffusione di contenuti illegali e che violano i diritti umani, imponendo regole severe e obblighi stringenti.
La DSA propone misure per aumentare la trasparenza e obbligare le big tech a intraprendere valutazioni di rischio obbligatorie riguardo a contenuti illegali, effetti negativi sui diritti fondamentali e manipolazioni intenzionali.