Il divieto del Pride in Ungheria è una violazione della legge dell'Unione Europea. Sollecita l'UE a intervenire e a proteggere le libertà fondamentali!
Aggiornamento – 28 giugno 2025: oggi, oltre 200.000 persone hanno marciato per le strade di Budapest, rendendo questa la più grande manifestazione Pride della storia dell’Ungheria, un atto straordinario di coraggio e sfida. Prima della marcia, All Out e i nostri partner hanno consegnato più di 40.000 firme alla Commissaria UE Hadja Lahbib e hanno illuminato l’edificio dell’Assemblea Nazionale con arcobaleni e messaggi forti, come “Pride è stato, è, sarà sempre.” Ma la lotta non è finita: gli organizzatori del Pride continuano a rischiare azioni legali e multe pesanti, mentre altri Pride in tutta l’Ungheria sono ancora minacciati. Aggiungi il tuo nome ora per proteggere gli organizzatori e continuare a fare pressione per una protezione concreta, non solo a Budapest, ma per ogni Pride in Ungheria.
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Aggiornamento – 25 giugno 2025: Oggi, la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha finalmente preso posizione contro il divieto del Budapest Pride imposto dall’Ungheria, definendolo una violazione delle libertà fondamentali. Tuttavia, la Commissione non ha ancora utilizzato tutti gli strumenti a disposizione dell’UE per annullare questo pericoloso divieto, che va contro il diritto europeo. Firma la petizione per aumentare la pressione.
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Aggiornamento – 16 giugno 2025: con un coraggioso atto di sfida, il sindaco di Budapest ha dichiarato che la città organizzerà ufficialmente il Budapest Pride come evento comunale, con l'obiettivo di garantire che la marcia si svolga nonostante il divieto della polizia. Questo gesto forte sfida il divieto e aiuta a rivendicare il Pride come simbolo di libertà e solidarietà. Ma il divieto nazionale è ancora in vigore e gli eventi del Pride restano minacciati. La Commissione europea deve agire subito per abbattere queste leggi pericolose prima che altri diritti vadano persi.
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Aggiornamento – 5 giugno 2025: un duro colpo alla repressione anti-LGBT+ in Ungheria: l’Avvocata Generale della Corte di Giustizia dell’UE ha dichiarato che la legge del 2021 sulla “protezione dei minori” viola il diritto dell’Unione su più fronti. Questa legge, usata per giustificare i divieti del Pride e censurare le voci LGBT+, è stata condannata per diffondere stigma e pregiudizi con la scusa di proteggere i bambini. Sebbene non vincolante, la Corte segue spesso questo tipo di pareri. In attesa della sentenza finale, la Commissione Europea ha il potere – e la responsabilità – di intervenire subito. Firma la petizione per chiedere un’azione immediata.
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Aggiornamento – 3 giugno 2025: la polizia di Budapest ha appena vietato una seconda Marcia dell’Uguaglianza LGBT+, prevista per il 28 giugno – anniversario dei 30 anni del Pride di Budapest. Il motivo? “Prove” dell’estrema destra composte da foto di eventi passati. Non è questione di sicurezza – è un tentativo di soffocare la gioia e la protesta queer. Chiedi alla Commissione Europea di agire ora.
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Aggiornamento – 30 maggio 2025: la Corte Suprema ungherese ha annullato il divieto alla marcia del 1° giugno, giudicandolo infondato. Tuttavia, la polizia ha avvisato gli organizzatori solo la mattina stessa – di fatto cancellando l’evento. Ora, gli stessi gruppi hanno chiesto di marciare il 28 giugno, ma anche questa richiesta è stata respinta. Le scuse stanno finendo. Chiedi alla Commissione di difendere il diritto a protestare.
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Aggiornamento – 26 maggio 2025: solo nove giorni dopo aver scortato senza problemi una manifestazione LGBT+, la polizia ha vietato un’altra marcia, quasi identica, prevista per il 1° giugno. Il motivo? Assomigliava a eventi del Pride precedenti. È un segnale chiaro: le autorità stanno usando leggi vaghe e pressioni politiche per reprimere ogni manifestazione pubblica di solidarietà LGBT+. Firma la petizione e chiedi l’intervento della Commissione.
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Aggiornamento – 14 maggio 2025: la repressione dei diritti LGBT+ in Ungheria sta peggiorando. Il governo ungherese sta accelerando l'adozione di una nuova legge che mette direttamente nel mirino le organizzazioni LGBT+. Secondo questo disegno di legge, le autorità possono mettere al bando qualsiasi gruppo che riceva sostegno dall'estero – anche dall'UE – etichettandoli come una «minaccia alla sovranità». Per le organizzazioni che lavorano per garantire la sicurezza delle persone LGBT+, ciò significa che finanziamenti cruciali potrebbero scomparire da un giorno all'altro. La dirigenza rischia indagini incessanti e multe devastanti. Continuiamo a mantenere alta la pressione per aiutare a proteggere il Pride, la libertà e il diritto di esistere senza paura.
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Il governo ungherese ha lanciato l'attacco più aggressivo di sempre contro i diritti LGBTQ+.
A marzo, il Parlamento ungherese ha approvato rapidamente una nuova legge che vieta le marce del Pride e criminalizza le manifestazioni pacifiche. Già il giorno successivo, il Presidente l'ha firmata, trasformandola in legge. La legislazione estende l'ambito della nota legge ungherese del 2021 contro la cosiddetta "propaganda LGBT+", già al vaglio della Corte di Giustizia Europea.
Ora, chiunque osi scendere in strada rischia intimidazioni da parte della polizia, multe esorbitanti e una sorveglianza invadente tramite riconoscimento facciale – una grave violazione della privacy e della dignità, che contrasta direttamente con la legge sull’Intelligenza Artificiale dell’UE, che vieta tale sorveglianza di massa negli spazi pubblici.
Questo giro di vite arriva in un momento altamente simbolico: il Budapest Pride celebrerà il suo 30° anniversario il prossimo 28 giugno. Tuttavia, se la Commissione Europea non interviene entro il 27 maggio – termine per la registrazione della manifestazione – i partecipanti pacifici alla marcia rischiano multe fino a 500 EUR. Inoltre, se il Pride non viene registrato in tempo, gruppi di estrema destra filo-governativi potrebbero registrare false proteste per impedire l’accesso agli spazi pubblici durante il Pride.
Per gli organizzatori, le conseguenze sono ancora più severe. A meno che la Commissione Europea non agisca, gli organizzatori si troveranno di fronte a procedimenti penali e a pene detentive fino a un anno.
Questa legge non protegge i bambini. Protegge il potere.
Mentre l'Ungheria affronta sfide reali – come una crisi del benessere infantile, carenze sanitarie e un sistema educativo in rovina – il governo ha scelto di fare delle persone LGBTQ+ un capro espiatorio e di soffocare la società civile. Queste azioni rispecchiano le tattiche oppressive della Russia, dove il dissenso è criminalizzato e le vite LGBTQ+ vengono cancellate. Per la prima volta nella storia dell’UE, stiamo assistendo a un paese che criminalizza il diritto dei cittadini a riunirsi pacificamente, a essere visti e ascoltati.
Un governo dell'UE che vieta le marce del Pride è un attacco inconcepibile ai valori stessi di libertà, uguaglianza e dignità umana che l'Unione Europea è stata creata per proteggere.
Firmando questa petizione, difenderai il diritto di marciare, di radunarsi, di esprimersi. Stai dicendo all'UE forte e chiaro: il Pride non è un crimine, la protesta pacifica non è propaganda, la visibilità non è violenza.
La Commissione Europea è la custode dei Trattati dell'UE. La Commissione deve dimostrare che protegge il diritto di assemblea pacifica tanto quanto altri diritti fondamentali.
✊ Firma ora per fermare questo assalto ai diritti LGBTQ+ e alla libertà di manifestare. Non lasciare che Orbán demolisca la democrazia. Unisciti a noi. Unisciti al Budapest Pride.