Nel 2020, Salman Mukaev è stato imprigionato e torturato dalla polizia cecena perché pensavano fosse gay. È riuscito a fuggire in Armenia, ma ora rischia l'estradizione in Cecenia, il che potrebbe significare una condanna a morte.
Aggiornamento – 29 gennaio 2024: oggi, con una decisione storica, l'Armenia ha preso posizione a favore dei diritti umani rifiutando di estradare Salman in Russia. Il tribunale amministrativo di Yerevan ha dato ragione a Salman, riconoscendolo come rifugiato e concedendogli asilo in Armenia. La decisione del tribunale evidenzia la diffusione delle minacce alla libertà e all'integrità personale dei membri della comunità LGBT+, non solo in Cecenia ma in tutta la Federazione Russa, dopo le recenti modifiche legislative.
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Aggiornamento – 12 settembre 2023: oggi, si è svolta un'udienza sul destino di Salman. Mentre avevamo grandi speranze per una risoluzione positiva, che avrebbe salvato la vita di Salman permettendogli di andare in un Paese sicuro, l'udienza si è conclusa senza una decisione. L'8 gennaio è prevista una nuova udienza cruciale in cui potrebbe essere deciso il destino di Salman. Il tuo aiuto è più che mai essenziale.
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Salman Mukaev è nato e cresciuto in Cecenia. Ha 39 anni e lavorava in un negozio di abbigliamento. Nel marzo 2020, è stato catturato dalla polizia cecena e portato al dipartimento di polizia Leninsky di Grozny a causa di una falsa accusa: essere gay. Per 7 giorni è stato torturato e picchiato. L'unico modo per uscire da quell'inferno, gli dissero, era pagare una cauzione di 5 milioni di rubli (oltre 70.000 dollari).
Salman fu costretto a rivelare i nomi di altri uomini gay, anche se non aveva mai pensato in vita sua ai ragazzi in modo romantico o sessuale. Durante la sua detenzione, tutta la sua famiglia fu informata che era gay e che gli si stavano chiedendo "spiegazioni". Dopo 7 giorni di torture, è stato costretto a firmare dei fogli bianchi e accusato ingiustamente di stoccaggio illegale di munizioni. Un uomo presentatosi come un ufficiale dell'FSS (Federal Security Services) lo lasciò andare con l'accordo che Salman avrebbe collaborato con le forze di sicurezza cecene per adescare uomini gay su Internet, attirandoli in un appartamento speciale con telecamere nascoste, dove sarebbero stati arrestati. Salman ha invece lasciato la Cecenia lo stesso giorno in cui è stato rilasciato. Si è rivolto al gruppo di crisi "NC SOS" per chiedere aiuto.
Al momento, Salman si trova in Armenia, un paese dell'Unione Europea è pronto ad accoglierlo e a concedergli asilo, tuttavia l'Armenia non gli permette di partire a causa delle false accuse di stoccaggio di munizioni. L'Armenia minaccia di rimandare Salman in Russia. Lì sarà consegnato alle forze di sicurezza cecene, il che significa di nuovo torture e, potenzialmente, anche un'esecuzione extragiudiziale. Rischia la morte se viene mandato in Russia.
Salman è la prima persona eterosessuale che è pronta a parlare apertamente delle torture subite in Cecenia in quanto sospettato di essere omosessuale. In parte a causa dello stress subito, Salman ha sviluppato un tumore ai polmoni, che potrebbe essere maligno. Ha bisogno di essere visitato e curato.
Aiuta a salvare la vita di Salman firmando questa petizione e chiedendo alle autorità armene di non rimandarlo in Russia.