Fermiamo l’omotransfobia e la misoginia in Italia

Donne e persone LGBTI+ devono essere protette da discriminazioni e violenze. Non si può più rinviare, serve una legge efficace ora!

Aggiornamento – 27 ottobre 2021: oggi, il Senato ha deciso di bloccare, a voto segreto, l’iter del DDL Zan. Una brutta pagina per la politica italiana. Una vera vergogna. Ma questa battuta d’arresto non fermerà la nostra battaglia per i diritti LGBT+.

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Violenze e discriminazioni verso le persone LGBTI+ e le donne sono una realtà nel nostro Paese. 

L’ultima ricerca dell’Agenzia Europea dei Diritti Fondamentali sulle persone LGBTI+ in Italia evidenzia che il 62% evita di prendere per mano la persona amata e il 30% non frequenta alcuni luoghi per paura di subire aggressioni. Il 23% dichiara di aver subito discriminazioni sul lavoro, il 32% di aver subito almeno un episodio di molestia nell’ultimo anno e l’8% un episodio di aggressione fisica negli ultimi 5 anni. Solo 1 persona su 6 ha denunciato questi episodi.

Dopo tanti fallimenti nell’approvare leggi su questi temi è ora che l’Italia faccia la sua parte nel contrasto a discriminazioni e violenze fondate su sesso, genere, orientamento sessuale e identità di genere.

Non si può più aspettare, Parlamento e Governo devono fare presto, approvando una legge seria ed efficace. 

Siamo cittadine e cittadini di questo Paese e chiediamo una cosa semplice: poter vivere e amare liberi dalla paura.

Questa campagna è promossa da Agedo, Ali d'aquila - persone cristiane LGBT, All Out, Arcigay, Arci, Associazione culturale marxista, Cammini di Speranza, associazione nazionale persone LGBT+ cristiane, Differenza Lesbica Roma, Diversity, EDGE – Excellence and Diversity by GLBT Executives, Gay Center, Giosef Italy, I sentinelli di Milano, neg.zone, Noi Siamo Chiesa, Polis Aperta, Progetto Giovani Cristiani LGBT, Ra.Ne, Rete Genitori Rainbow, Rete Studenti Medi, Salento Pride, 6000 Sardine, UAAR - Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti e UDU - Unione degli Universitari.

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Parlamento Italiano e Presidente del Consiglio dei Ministri:

Il Parlamento è impegnato nella discussione di una proposta di legge contro l’omotransfobia e la misoginia. 

È arrivato il momento che l’Italia segua l’esempio degli altri Paesi europei. È ora di fermare l’odio. Non si può più girare la testa dall’altra parte, da troppi anni attendiamo una legge seria ed efficace che finalmente cominci a contrastare il fenomeno, tutelando le vittime di discriminazione e violenza con risorse adeguate e politiche concrete.

Vi chiediamo di approvare subito una buona legge senza compromessi al ribasso.


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